C’è un legame tra alimentazione e infertilità?
Al giorno d’oggi sono sempre di più gli aspiranti genitori che incontrano difficoltà oggettive nel concepimento. Spesso e volentieri una revisione delle abitudini alimentari potrebbe giocare a favore e aiutare a superare ostacoli a prima vista insormontabili.
Ippocrate diceva “fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. A quanto pare qualcosa non torna se la società in cui viviamo oggi sembra andare nella direzione opposta e sembra sottovalutare proprio l’enorme potere terapeutico di una corretta strategia alimentare.
Cerchiamo di capire quali sono le connessioni tra alimentazione e infertilità, dato che il cibo gioca un ruolo chiave anche in queste dinamiche che, ahimè, passano per lo più inosservate.
Alimentazione e fertilità sono strettamente collegate: più di quanto si possa credere! L’organismo umano nella sua complessità svolge una infinità di reazioni biochimiche e tutte sono mediate da sostanze di natura endogena o introdotte dall’esterno. In entrambi i casi hanno molto spesso come base molecolare di partenza i nutrienti alimentari: vedi la *sintesi ormonale*, le proteine specifiche, i glucidi nella loro complessità e gli acidi grassi come costituenti della permeabilità cellulare. Un’infinità di molecole biologicamente attive partecipano alla vita del nostro organismo e lo rendono capace di adattarsi, procreare e resistere alle avversità.
Oggigiorno assistiamo, secondo le ultime pubblicazioni Istat, ad un incremento ponderale del peso corporeo nella popolazione e c’è un’incidenza spaventosa delle patologie metaboliche; i dati su i*nsulino-resistenza, diabete, dislipidemia, patologie cardiovascolari e neurologiche* sono allarmanti, e simultaneamente, i centri di fecondazione assistita si riempiono sempre di più. Sarà un caso? Sicuramente no! L’ uso compulsivo di cibo spazzatura o squilibrato nei macronutrienti determinano una disfunzione nella regolazione cellulare ed uno stress ossidativo, tale da compromettere negativamente sia l’apparato riproduttivo maschile che femminile.
Questo abuso di *cibo spazzatura* genera serie problematiche di *food craving *(dipendenza da cibo): produce infatti durante la digestione la formazione di radicali liberi e di intermedi metabolici pro-infiammatori, determinando l’attivazione di citochine endogene, sostanze responsabili in molti casi di una *infiammazione basale*.
L’applicazione di protocolli alimentari specifici permette una modulazione estrema in termini di macronutrienti, dell’intake glucidico, determina anche una modulazione della sensibilità cellulare ormono-mediata e della concentrazione ematica degli ormoni femminili. In pazienti in trattamento con *Pcos* e *Endometriosi*, in parecchi casi si assiste ad un netto miglioramento della sintomatologia. Una delle funzioni primarie di questi ormoni – vedi estrogeni e progestinici che svolgono un ruolo fondamentale nella maturazione degli ovociti, sulla sensibilità follicolare e sull’attecchimento embrionale, è quella di determinare un incremento della percentuale di fecondità della paziente.
Per il trattamento dei pazienti il mondo scientifico concorda con la *multidisciplinarietà* che consente una “visione di insieme” necessaria per affrontare con un approccio a 360 gradi e indagare tutto l’aspetto biologico, sociale, farmacologico e patologico di un paziente. Contrariamente a definizioni o dogmi, spesso e purtroppo monovisionari e chiusi, l’approccio integrato determina una migliore compliance e aderenza terapeutica del paziente stesso.
*I consigli nutrizionali*
Ogni uomo o donna, nella sua diversità può aver bisogno di una nutrizione differente, determinata da fattori quale età, condizione fisica e psicologica o in funzione dell’obiettivo da raggiungere. In generale, è consigliabile partire dall’introduzione di alimenti di qualità, ossia nutrizionalmente validi: carni grassi fed, pesce, verdure non trattate, da associare ad un basso consumo di prodotti industrialmente lavorati come cereali, farine, carboidrati semplici o complessi nelle varie forme in cui possono esistere in commercio. Nella donna, specialmente se gravida, utilizzeremo alimenti per integrare un apporto maggiore di *folati*, *vitamine del gruppo B, Epa e Dha*; nell’uomo, qualora come obiettivo ci fosse la procreazione, useremo folati e *coenzima Q10* per migliorare la spermatogenesi. L’integrazione di fibre e la calibrazione dei micronutrienti si è rivelata negli ultimi decenni indispensabile per il mantenimento salutare del *microbiota* intestinale per il trattamento inerenti la sindrome del colon irritabile.
Dr Diana Tuccillo
*Bibliografia* *Long-Term Adverse Effects of Oxidative Stress on Rat Epididymis and Spermatozoa.* *Wu PY, Scarlata E, O’Flaherty C.* *Antioxidants (Basel). 2020 Feb 19;9(2). pii: E170. doi:**10.3390 <103390>* */antiox**9020170 <9020170>**.* *The Effect of Low Carbohydrate Diets on Fertility Hormones and Outcomes in Overweight and Obese Women: A Systematic Review.* *McGrice M, Porter J.* *Nutrients. 2017 Feb 27;9(3). pii: E204. doi: **10.3390 <103390>**/nu**9030204 <9030204>**. Review.* *Influence of oral vitamin and mineral supplementation on male infertility: a meta-analysis and systematic* *review.* *Buhling K, Schumacher A, Eulenburg CZ, Laakmann E.* *Reprod Biomed Online. 2019 Aug;39(2):**269-279 <269279>**. doi: **10.1016 <101016>**/j.rbmo.**2019.03.099 <201903099>**. Epub 2019 Mar 16. Review*