Fibromialgia: affrontiamola insieme.

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È noto ormai che i centri del dolore , come è possibile osservare in risonanza magnetica in pazienti fibromialgici, sono danneggiati. Perciò, uno dei sintomi di questa complessa patologia è il dolore. È dimostrato che ci sono alimenti che peggiorano la sintomatologia della Fibromialgia, mentre ce ne sono altri che la migliorano. Uno dei consigli che diamo ai pazienti è quello di affiancare le eventuali terapie farmacologiche ad un’attività fisica moderata adeguata alle necessità dei singoli, e abbinare una dieta antiinfiammatoria che aiuti a migliorare anche la funzionalità intestinale. La situazione dell’intestino, con particolare attenzione alla permeabilità intestinale, infatti, incide moltissimo sul decorso della malattia. Il nodo nutrizionale da sciogliere, quindi, consiste nel valutare gli alimenti che possono contribuire a un miglioramento del microbiota e della produzione di serotonina, il cosiddetto ormone del buon umore, che dipende molto dallo stato dell’intestino. Bisogna, allora, suggerire alimenti che abbassino il livello di infiammazione intestinale e che aiutino il sistema nervoso a produrre la serotonina. Per esempio, No a carboidrati raffinati, zuccheri e lattosio. Sì a cibi a basso indice glicemico con particolare attenzione al tipo di fibre. Ci sono, poi, interventi nutrizionali specifici: ad esempio, l’acido butirrico contenuto nel burro può aiutare a ridurre la permeabilità intestinale e, dunque, lo stato infiammatorio. In definitiva, integrando diversi interventi, è possibile migliorare notevolmente il decorso della sindrome fibromialgica.
dr diana tuccillo