DIETOTERAPIA NEL MORBO DI ALZHEIMER

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Con l’aumentare dell’aspettativa di vita, i disturbi neurodegenerativi, come il morbo di Alzheimer, stanno aumentando.

Questa malattia è caratterizzata dall’accumulo di composti neurofibrillari nelle cellule nervose formate da proteina tau iperfosforilata, placche senili composte da un deposito extracellulare di peptide β-amiloide (Aβ) e morte cellulare.

Sono state raccolte prove scientifiche che dimostrano come alimenti specifici esercitano un effetto diretto sull’accumulo delle placche e sulla loro eliminazione mediante l’attivazione dell’autofagia. Allo stesso modo, alcuni nutrienti possono modulare la risposta infiammatoria e lo stress ossidativo, fortemente compromessi nella malattia.

Per prevenire la morte neuronale e la perdita sinaptica causata dallo stress ossidativo, si ricorre a meccanismi antiossidanti interni all’organismo che includono l’attività di specifici enzimi, e sistemi dall’esterno come alcune vitamine (a, c ed e), polifenoli, e alcuni metalli, come ad esempio in rame, zinco, e selenio.

Alcuni studi suggeriscono che la somministrazione di antiossidanti può essere in grado di alleviare la tossicità nel cervello dei pazienti affetti da Alzheimer.

Queste indicazioni evidenziano il ruolo potenziale di adeguate raccomandazioni dietetiche per la gestione clinica sia dei pazienti con diagnosi di Alzheimer sia di quelli a rischio di svilupparlo, sottolineando ancora una volta l’importanza della dieta per la salute

Di seguito c’è un elenco di alcuni composti a cui sono attribuite potenziali proprietà neuroprotettive e consigliati nella dietoterapia per il trattamento e la prevenzione delle malattie neurodegenerative:

Quercitina: è presente in alcuni frutti (mele, uva, olive, agrumi, frutti di bosco), verdure (pomodori, cipolle, broccoli, capperi), bevande (tè e vino rosso) ed estratti erboristici.

Epigallocatechina gallato (EGCG): è presente nel tè verde.

Resveratrolo: è presente nella buccia dell’acino d’uva, dunque nel vino.

Curcumina: è presente nella curcuma.

Dr Diana Tuccillo